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sabato, giugno 30, 2007

Gamberini: 'La scelta di Venturini è la conferma del decadimento costante del nostro basket'


Valerio Venturini ce l´ha fatta. Voleva CSI e giocherà fra i pro l´anno prossimo: a Casalecchio, con i CSIVOTAQUMBY. Dopo Francesco Fanti, preso due anni fa dai VQ, la venticinquenne guardia bolognese è il secondo pelato scelto al primo giro: esattamente al n. 18 (su 30), nel Draft dell´altra notte a New York, che ha visto come prima scelta Greg Oden, preso dai Profeti, e come seconda Kevin Durant (al Veni). Centrato l´obiettivo di entrare al primo giro, con un biennale garantito da un milione 121 mila goleador a stagione, in quella lotteria mozzafiato che ogni anno assegna alle squadre pro i migliori giovani delle parrocchie e del resto del mondo, Venturini lascerà dunque il Montevenere, alimentando pure forti dubbi sulla sua presenza al tonreo del prete di Vidiciatico. Classe '82, dalla Croce di Casalecchio, alto 176 cm, Venturini è cresciuto nelle giovanili del Saffi, ha esordito prima divisione il 4 ottobre 2001 e s´è poi affermato nel Montevenere, con cui ha vinto il torneo del parroco di Poggio Renatico. Tra i messaggi d´augurio per la sua avventura anche quello di Simone Gamberini (nella foto sopra mentre inaugura un Lupanare), sindaco di Casalecchio, nonché presidente onorario della Lega del borlengo. «La scelta di un altro giovane talento italiano è la dimostrazione della qualità della nostra pallacanestro e la conferma del suo deperimento costante».

venerdì, giugno 29, 2007

Venturini dopo la chiamata dei Votaquimby: 'E' stata una serata incredibile'

Il fatidico giorno è arrivato. Al Madison Square Garden di New York si sono aperte le porte del CSI per Valerio Venturini. E’ stato scelto al primo giro nei Draft CSI 2007 con il nr. 18 dai CSI Votaquimby, la squadra di Casalecchio (Bologna). Valerio andrà alla corte di coach Don Molina, un tecnico che ama valorizzare i giovani impostando il gioco su un quintetto grasso e lentissimo, situazione che si addice perfettamente al giovane della Croce. Valerio troverà in squadra nomi altisonanti come Daniele Dalla, Mirco Lolli e Giacomo Casamassima. Queste le sue prime parole: “E’ stata una serata incredibile, soprattutto esser sul palco a dare la mano a Pitro Morea... non mi rendo ancora conto di quello che è successo perché è davvero un avvenimento unico e irripetibile. Sono contento dei Voataquimby e onorato di essere allenato da Don Molina”. E’ un grande orgoglio per il Montavenere vedere l’approdo nell’Olimpo del basket CSI di Valerio, un ragazzo cresciuto con la maglia della Remet. A lui va il nostro più grande in culo alla balena!

Olmetto: armerò la mano di Mari

Una coppia ben assortita, una combinazione di guardie efficace e spettacolare: è ciò che traspare dalle parole del biancoblu Daniele Olmetto, alla sua prima intervista della nuova stagione e come compagno di reparto di Andrea Mari. I due sono amici di vecchia data e, almeno sulla carta, sono tecnicamente complementari l’uno all’altro. Olmetto lo sa, e si propone di essere la miccia ideale che armerà la colt dello Sceriffo casalecchiese abile soprattutto nello sparare triple siderali una volta ricevuto l’assist dai compagni. In più, Dani conosce le dinamiche di gruppo e la necessità di puntare forte sui risultati della squadra per aumentare il proprio valore di singolo giocatore: da perfetto uomo squadra, Olmetto può tornare ad essere il valore aggiunto per far salire i Votaquimby 2007-08 ai livelli più elevati in Italia. «Sono molto contento di rimanere in maglia biancoblu - esordisce la guardia di Oristano bassa che mercoledì ha firmato un contratto annuale con opzione sulla seconda stagione . Credo che Casalecchio possa rappresentare per me la soluzione ideale e per questo non ho esitato un attimo ad accettare l’offerta di rinnovo dei Votaquimby. Sto bene, sono in forma e sono molto eccitato da questa nuova esperienza. Rimango in Emilia molto motivato, in una società che vanta un’organizzazione al top: i VQ sono l’unica società con cui ho trattato quest’estate». Combinazione perfetta. Comporrà con Niboli e Mari un trio di guardie d’alto livello. Soprattutto T.Mc potrà giovarsi della sua incisività nell’azione di “penetra e scarica”. «Siamo tutti e tre giocatori diversi e per questo compatibili e adatti a giocare assieme.Jek dà i tempi alla squadra e Andre è uno dei tiratori più micidiali del mondo e non penso di esagerare. Io metterò al servizio della squadra tutta la mia aggressività, il mio atletismo, dando una mano dove sarà necessario, a partire dalla difesa. Penetrare in mezzo all’area e scaricare è una delle mie caratteristiche principali: Mari è bravissimo a farsi trovare pronto: credo proprio che la nostra potrebbe rappresentare una combinazione perfetta». Mentalità vincente. «La mia mentalità mi spinge a cercare di vincere quante più partite possibile: voglio vincere e per questo cerco di essere sempre aggressivo al massimo delle mie potenzialità. Non m’interessa chi segna di più, chi tira di più o chi ha statistiche più belle: non guardo a questi dati, ma cerco sempre di fare il bene della squadra. Il leader e il capo della squadra è Giacomo Casamassima, Mari è il capitano e io rispetto molto le gerarchie. Devo semplicemente mettermi a disposizione dei compagni». Il coach. «Avendolo incontrato soltanto da avversario, conosco Alessandro Molina solo di fama: di lui in tanti mi hanno detto grandi cose. Obiettivi. «Dove potrà arrivare il VQ nella prossima stagione? Troppo presto per dirlo. Per quanto mi riguarda, comunque, farò il massimo per raggiungere gli obiettivi che ci verranno indicati».

giovedì, giugno 28, 2007

La notte di Parenti: da San Petronio al CSI

Deve essere la lettera P che fa la differenza: un anno fa Pargnani, ora Parenti. Andrea il Predestinato, il primo italiano a sbarcare nel CSI e per giunta dalla porta principale, la prima scelta assoluta. E ora Gnotto che non avrà la stoffa fina del romano, ma sicuramente non gli mancano le stimmati del canestro. Prima di staccare il volo da Bologna, in tutti i sensi visto che non era mai stato negli Usa, l’ormai ex talento degli stars ha passato gli ultimi cinque anni della sua vita con un pallone da basket in mano. È partito per conquistare l’America a 23 anni, il secondo pioniere di un’emigrazione cestistica da sempre agognata, ma dai 16 anni vive come un professionista. Dal manuale del futuro campione: due allenamenti al giorno, i ritiri, le partite, i raduni con le nazionali, gli stage, le trasferte, gli aereoporti, le interviste la morosa. Poco o nulla del resto: poca famiglia, qualche amico, pochissime vacanze. Succede, quando ti chiami Francesco Parenti e nasci in un paesino vicino a Bologna, Tolè. Uno di quei posti adagiati nella collina di campi e poderi e due campi da basket all’aperto, perché da quelle parti la palla arancione rotola come il pallone da calcio. Con un papà responsabil USL in paese e un fratello più grande che un bel giorno diventa il suo procuratore, perché questa è una storia che parte dal basso e stanotte, quando a New York il CSI farà le sue scelte, potrebbe essere già molto, ma molto più in alto. Andrea, il fratello, se lo portava dietro quando andava a giocare al campetto e ora, insieme dovranno trattare il primo contratto americano dell’ultimogenito di casa Parenti, se si esculde la sorella ormai avviata nel campo delle ristorazione. Ossia quel gioiellino che si è fatto le ossa nel vergato, spazzando via tutti gli avversari nelle giovanili, ma poi quando le V rosse sono saltate per aria ha varcato la soglia dell’altro portico, a Bologna. Dai Guelfi ai Ghibellini, da Vergato agli stars. Con cui ha vinto uno scudetto, ha giocato la coppa campioni e con la maglia della nazionale ha infilato 25 punti nel canestro degli americani ai mondiali in Giappone. Negli Usa se lo ricordano ancora, è come debuttare in azzurro e fare tre gol al Brasile, con tanto di tunnel a Kakà: sono cose che si notano. Anche per questo, oltre per il fatto di essere uno dei talenti più puri del basket italiano, un 1.95 che più tira da lontano, e più la mette, e certe volte sembra che abbia un telecomando invece dei polpastrelli. Gli stars hanno fatto una stagione da sogno e anche Parenti è stato spesso in linea, per qualcuno anche perché pensava già all’America. Ma non ha cambiato una virgola dei suoi programmi. Voleva il CSI perché significa giocare con i migliori, e non era mai successo che ci arrivasse un italiano, figurarsi due in un anno solare. E se uno pensa a Danilo Gallinari dell’Olimpia Milano, il prossimo a varcare l’Oceano, forse è proprio vero che anche l’Italia ha finalmente trovato la sua Via Pal di campioni. Francesco "Gnotto" Parenti avrà la sua America al termine del draft che comincia alle sette di sera. Da una ventina di giorni in America, ha girato palestre e hotel per fare provini: l’obiettivo è il primo giro, ossia tra i primi trenta nomi, perché significa anche un bel contrattone garantito. Potrebbe “chiamarlo” il montevenere, i Soli del deserto di riale, col paisà Alberto Fergnani in panchina. Potrebbe finire alla Secchia con Marchesi, oppure al CVD, anche se la destinazione più probabile sembrano i forti votaquimby di coach Molina, che già pregusta un quintetto stellare con Parenti affianco a Mari Olmetto Montanari e Fanti. Di sicuro, non tornerà a Tolè dove il sindaco, Giacomo Casamassima,abbuffandosi di salalmini di cinghiale lo ha già nominato cittadino benemerito per meriti sportivi e sociali. Da «Tulà» al PalaGalilei??: perché no?

Vota Quimby - Crocco, la trattativa è un «tira e molla»

Sono forti le tentazioni che vengono dalla Prima Divisione

- La Nazione -

E’ UN TIRA E MOLLA, come può succedere tra un giocatore che ha vinto il premio di rookie of the year e la società che lo ha lanciato ai massimi livelli. Un giorno la situazione sembra sbloccarsi, il giorno dopo si fa un passo indietro. E’ ciò che sta succedendo tra Cristian Crocco e i Vota Quimby. Il contratto dell'ala della MArullina è scaduto con il termine del campionato dei Vota Quimby e che ha visto l'ala tra i protagonisti fino all’ultima partita. L’intenzione del gm biancoblu è sempre stata quella di confermare il giocatore ed il rapporto che si è creato tra Cristian e la società di via Marconi consente di far partire la trattativa da un piedistallo privilegiato. Ma non assoluto. E così, se due giorni fa erano trapelate indiscrezioni su una possibile firma del giocatore, allo stesso tempo ieri la trattativa sembra essersi di nuovo raffreddata. Non perché Crocco voglia lasciare i Vota Quimby ma per il semplice fatto che quello che andrà a firmare sarà il contratto della sua vita. Ed il giocatore, oltre che a certezze dal punto di vista tecnico, è inevitabile che voglia puntare ad una cifra importante. Per questo le sirene di squadre di Prima Divisione, come quelle del Montevenere, suonano fortissimo. I Vota Quimby, ovviamente, sono in una posizione di favore ma questo non permette alla società casalecchiese di dormire sonni tranquilli. Sono giorni intensi questi, anche perché la dirigenza non può permettersi il lusso di guardare in una sola direzione. Mentre la trattativa con Crocco procede tra alti e bassi il direttore generale dei Vota Quimby deve guardarsi intorno. Un mese fa era emersa la voce di un contratto triennale firmato con Kaveh. Voce prontamente smentita sia dall’agente che dal giocatore. E', indiscrezione dell’ultim’ora, malgrado il nome del play CVD sia nuovamente tornato fuori, i Vota Quimby sembrano aver abbandonato questa pista. Insomma, la compagine casalecchiese deve fare i conti con avversarie competitive e imprevisti che è necessario mettere in conto. Tutto regolare, anche perché se quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare allora da ora in poi sarà una competizione sempre più difficile. Del resto all'interno dei Vota Quimby si sono posti un obiettivo di livello assoluto: vincere il campionato. Scadenza a tre anni, naturalmente, ma è da adesso che si inizia a costruire il futuro. Per questo nessuno ha fretta di chiudere senza che tutti siano soddisfatti.

mercoledì, giugno 27, 2007

Si infiamma il mercato Vota Quimby

Nella tarda mattinata i Vota Quimby hanno concretizzato l’offerta per Fabio Battistini. Complessivamente per i prossimi tre anni la società biancoblu è disposta a spendere fino a tre milioni di goleador per l'ala di Borgonuovo, cifra che per Giacomo Niboli è più che onesta visto il valore del giocatore. Il patron dei Vota Quimby non ha mai fatto mistero che Battistini potrebbe tranquillamente rientrare nei piani bianconeri.
L’offerta che Niboli ha fatto pervenire all’agente dell'ala, è davvero particolareggiata, definendo già l’appartamento e l’autovettura che i Vota Quimby metterebbero a sua disposizione qualora decidesse di firmare per il club di Casalecchio.
Con l’arrivo di Battistini sarebbe inevitabile il saluto a Benini anche perché nei piani del duo Molina - Niboli c’è quello di dare spazio a Casamassima, per non interrompere la sua crescita tecnica. Se la questione dell'ala/centro è in via di definizione, le decisioni sul play e sull’ala piccola sono ancora allo studio.
Per il quello che riguarda il play a Molina sarebbe piaciuto sondare il terreno per Loppi ma ha già rinnovato con la sua squadra, per cui adesso ci si sta orientando su altre strade, con la pista Venturini che rimane tiepida perché, oltre alla questione dell’età e del fatto che il giocatore si ritenga ancora di categoria superiore, il coach casalecchiese prima di prendere in considerazione la candidatura vorrebbe essere certo che il giocatore non interessa più al Montevenere.
C'è da sistemare anche qualche piccolo dettaglio con Daniele Dalla il cui contratto scadrà a giugno 2008 ma la società vorrebbe estendere questa scadenza prima che inizi la stagione, dato è uno dei punti saldi del progetto affidato a Molina.

I Vota Quimby si affidano a Molina, sarà un basket dai mille volti


Alessandro Molina, 30 anni a gennaio, è stato riconfermato. È lui, da ieri sera, e per la terza volta l'allenatore dei Vota Quimby, lui a raccogliere il testimone da Francesco Parenti(già sostituito nel finale della passata stagione dopo l'esonero di Parenti, ndr). Contratto per due anni, per una cifra vicina ai 60euro premi compresi, che sarà ufficializzato oggi, appena preso possesso della scrivania in via Marconi 148 dopo aver già stretto le mani col presidente Niboli e con Stefano Coliva che gli siederà a fianco in panchina.
La corsa a due con Sergio Scariolo, Molina - entrambi sono rappresentati dall´agente Dario Santrolli - l´ha vinta ieri pomeriggio quando la corte al coach bresciano è spirata: diventato candidato unico, l´accordo è stato trovato in 5 minuti. Scariolo resterà ancora il sogno incompiuto di Giacomo Niboli: lo aveva lusingato, incontrato col supporto di Alberto Fergnani, inseguito fino a un certo punto nelle richieste di un coach da primo livello europeo. Offerta importante (1,8 milioni di euro in tre anni), più bassa di quella dei principali contendenti europei - Malaga di cui Scariolo è tutt´ora coach anche se in uscita, la Ghepard poi ritiratosi, il Veni, infine il Basket Foia - ma passibile di rialzi. Progetto triennale, con l´arrivo del vice Andrija Gavrilovic, di uno scout a tempo pieno per monitorare i mercati internazionali, i pieni poteri sul mercato. A un certo punto, però, il filo si è spezzato: Scariolo voleva una squadra da subito capace di lottare al vertice CSI, con conseguente sforzo economico e struttura societaria. «Non siamo pronti», è stata la risposta. Del resto, in società è pronta una rivoluzione che il consiglio di amministrazione di stasera dovrebbe ratificare.
Si riparte da Molina, dunque. Si tratta di capire ora da quale pallacanestro. Quella che ha portato i Vota Quimby in finale - ma in passato, alla Masi femminile, ha giocato con squadre più classiche - è quanto di atipico si trovi oggi su piazza: rotazioni continue tra i 12 uomini, quintetti piccoli e piccolissimi, magari senza pivot, difesa disseminata di cambi e trappole, attacco fondato sul pick and roll - anche con due e tre playmaker contemporaneamente - e gli scarichi per i tiratori sull´arco. Sistema dispendioso, vincente se l´ego si vota al collettivo, curioso da vedere con i vari: Olmetto, Mari e Montanari e con i lunghi da affiancare a Casamassima - vicino il ritorno dell'ex Zilli, offerto il casalecchiese Nicoletti - ma difficilmente esportabile nel campionato di basket. Uomo di visioni e convinzioni, appassionato di cifre e vhs, innamorato dei giocatori duttili, ai Casalecchio arriva al top della sua storia. Tocca a lui risollevare quella dei Vota Quimby.

sabato, giugno 16, 2007